curiosità stroriche padovane  1°

SI TROVA IL COLOSSO NASCOSTO DI ERCOLE

Se Firenze ha il suo Nettuno della fontana di piazza della Signoria del Palazzo Vecchio, a Padova non manca la mana dell'artista che plasma i cinque metri e sessanta di statua in suolo fiorentino. E in terra patavina la sua voglia di giganteggiare gli prese la mano, tanto da creare una figura di nove metri, un colosso, o per meglio dire un Ercole. L'artista in questione eil maestro toscano Bartolomeo Ammannati e la statua lapidea, raffigurante l'eroe greco in riposo, si trova nel giardino di un nobile palazzo sul lato orientale della piazza, alle spalle dell'abside degli Eremitani. II palazzo, costruito dal padovano Marco Mantua Benavides, illustre giureconsulto e antiquario amico di Pietro Bembo, e dimora privata della famiglia Protti e fu pesantemente danneggiato nel 1944 dai bombardamenti.

Della struttura restano degni di nota Ie porte e lo scalone su colonne ioniche e balaustre, mentre nel cortile quattro colonne doriche dividono in tre parti un arco trionfale. L'arco e anch'esso di Ammannati come l'Ercole d'ispirazione michelangiolesca, il gigante di nove metri, composto da otto pezzi appoggiato su un basamento ottagonale che gli fa sfiorare i dieci metri. Sul piedistallo autografato dall'autore sono scolpiti otto trofei simboleggianti alcuni episodi tratti dalle dodici fatiche della vita dell'eroe. La scultura è poco nota ai padovani, perché conservata in un palazzo privato, al quale solo in occasioni speciali hanno potuto avvicinarsi. Chi arriva in città potrebbe scegliere un soggiorno all'interno del Palazzo Benavides, dove Ie suite della storica dimora d'arte sono diventate un b&b, che si trova in una posizione centralissima accanto ad alcuni dei monumenti pili prestigiosi. E sarebbe anche bene, dopo la colazione, andare in città attraversando il cortile, e restare folgorati dalla maestosità dell'Ercole al suo centro e dalla bellezza dell'arco trionfale. Certo Ie suite non sono economiche ma l'esperienza potrebbe valere la moneta. Esposto da pili di cinquecento anni alle intemperie, l'Ercole patavino dal torso possente, che probabilmente nel volto raffigura il committente Benavides, avrebbe anche necessita di un'opera di restauro corposa.

Dell'architetto e scultore Ammannati restano altre testimonianze in città, dove ebbe varie committenze, come nel caso del maestoso sepolcro di Benavides, lavoro che il giurista gli assegno ancora in vita. L'artista lascio l'accademia fiorentina di Bandinelli net 1537, attratto dalla fama di Giacomo Tatti (il Sansovino), e si trasferì a Venezia. Con il Sansovino riuscì anche a collaborare per poi spostarsi, seguendo nuovi lavori, a Padova dal1544 al1550 e, successivamente, a Roma. Quando si entra nella storica chiesa degli Eremitani il mausoleo di Mantua Benavides e appoggiato al centro della parete sinistra. Sul primo ordine della grande struttura architettonica c'e il sarcofago e, ai lati, le statue del Lavoro e della Sapienza; sopra, al centro, il ritratto del defunto e le statue del Tempo (o dell'Onore) e della Fama; infine, sul terzo ordine, la statua dell'Immortalità affiancata da due putti. Autenticata dalla scritta "Bart. Hamannati Florentinus faciebat" incisa sulla pietra in un angolo del basamento, l'opera ha figure dalla forte espressività e dalla dimensione minore del gigantesco Ercole cinquecentesco, cui viene rimproverata una certa staticità espressiva, critica questa mossa anche al "Biancone" fiorentino, il Nettuno, apprezzato più per il marmo di Carrara, utilizzato per la costruzione, che per l'espressività del volto. Più vivo e amato in tal senso il Nettuno, e anche il Marte, del Sansovino, suo maestro, in cima alla Scala dei Giganti nel Palazzo Ducale di Venezia.

La bravura di Ammannati come architetto resta invece apprezzabile nella totalità della sua bellezza nel cortile di casa Protti, in quell'arco di trionfo elegante che fa da ingresso al giardino e da quinta scenografia al cortile: ottima commistione fra scultura e architettura. C'e, infine, un segno ulteriore dell'opera di Bartolomeo a Padova: si tratta di un modello, della statura della Sapienza, che si trova sul monumento funebre nella chiesa degli Eremitani, conservato nel Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte.


La chiesa degli Eremitani, che ospita al suo interno if sepolcro di Benavides. Incisione tratta da La Patria di Gustavo Strofforello.
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da "...Forse non tutti sanno che a Padova..." di Silvia Giorgi - Newton Comption editori